Oggettistica di Marco Giovenale è un libro di accensioni e – appunto – brevi oggetti in prosa, strade e narrazioni interrotte su tratti solo apparentemente rettilinei. Si trovano qui, fianco a fianco, microracconti, apologhi al limite del surreale, cataloghi di paure, e poi gente al lago, vampiri timidi, suggerimenti per una soluzione omicida al problema del suicidio, definizioni di porzioni di realtà fatte per via di sillogismi (difettosi).
E ancora arti marziali, agricoltura, kebab, Pasolini e gli intellettuali scomparsi, romanzi, giardini, detective, l’opus quadratum degli antichi, un bazooka, incoraggiamenti ai cinquantenni, gif di gatti, saggi sulla fiducia, su Parigi, sul versare latte di soia, sul creare – leggendo qualsiasi testo – una sorta di inevitabile “microfono implicito”. Più di un’affinità può essere avvertita tra queste pagine e quelle di Cortázar, Perec, Tarkos.
I latini parlavano di un piatto dai molti sapori: satura lanx. Potrebbe essere un titolo alternativo, a descrivere davvero molti gusti, salti e soprassalti a mescolare i generi letterari, a scuotere il lettore divertendolo.
Marco Giovenale
Oggettistica
Roma
Tic Edizioni
2024
192 p.
18 cm
(UltraChapbooks, 7)
ISBN 9788898960729
15 €