Il romanzo è pervaso da una concezione quasi animistica del Male, che si esprime talvolta in atti di violenza, oppure nell’articolato linguaggio della canzone, valvola di sfogo della nostalgia, o gesto calcolato di ribellione. Arguedas riesce ogni volta a innalzare il realismo estremo della descrizione piú cruda ad una purezza che è insieme umana e lirica.
Buone condizioni, prima edizione.
Einaudi, 1982